Onlus addio: il nuovo Terzo Settore e la collocazione legislativa di Human-Be

La Riforma del Terzo Settore ha visto la luce da pochi mesi e resta ancora per lo più sconosciuta al grande pubblico. Si tratta di una vera e propria riforma strutturale, volta ad unificare e dare chiarezza ad un settore finora molto eterogeneo dal punto di vista legislativo.

Va innanzitutto sottolineato come il Terzo Settore venga definito dal legislatore, ovvero: “il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi” (art. 1 comma 1 della Legge 106 del 6 giugno 2016).

Tratto di rilievo della Riforma, è la costituzione dei cosiddetti Enti del Terzo Settore (ETS), divisi tra Organizzazioni di Volontariato (ODV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS). A entrambe le tipologie sopra descritte, vengono assegnate rinnovate definizioni e verranno inserite nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. I rapporti che queste organizzazioni no profit andranno ad avere con la Pubblica Amministrazione in termini di co-programmazione e co-progettazione di politiche sociali, vengono regolati dal nuovo Codice del Terzo Settore, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo n.117/2017. ODV ed APS sono inoltre le sigle che vanno a sostituire la vecchia ONLUS, come l’abbiamo conosciuta finora. Una categoria che la Riforma abroga completamente e alla quale dobbiamo dire addio.

Per quanto questa manovra burocratica complichi l’aspetto esplicativo delle organizzazioni no profit per il grande pubblico, è cura della nostra Associazione spiegare nel dettaglio la sua definizione giuridica e mantenere aggiornata la nostra audience sugli sviluppi inerenti le prossime fasi attuative della Riforma stessa.

In particolar modo, Human-Be – in quanto Ente del Terzo Settore – risponde alla definizione di APS. Ovvero un’Associazione che svolge le proprie attività in favore degli associati o di terzi. Differenza sostanziale tra un’APS e un Organizzazione di Volontariato è l’impossibilità per quest’ultima di dare remunerazione ai propri soci.

In virtù di questo, le APS hanno una maggiore responsabilità in termini di trasparenza e il web giocherà a questo proposito un ruolo chiave. In effetti, è la stessa Riforma a prevedere l’utilizzo dei canali digitali onde poter rendere pubblici i bilanci, un obbligo che viene calibrato a seconda delle entrate ottenute dall’APS stessa.

In conclusione di questo brevissimo excursus, le APS sono insieme con le ODV le due categorie principali che andranno a costituire i pilastri portanti del Terzo Settore, cosi come rinnovellato dalla Riforma in analisi. La scomparsa delle ONLUS come categoria principe del non profit, sarà un elemento “mediatico” da tenere in considerazione per tutti gli ETS che vorranno presentarsi e accreditarsi al pubblico come legittimi eredi di un settore che può dare al Sistema Paese quella marcia in più in molteplici scenari di crisi sociali e sussidiarietà politica.

Giovanbattista Varricchio

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